Campagna contro Aids di Convivio, Cecchetti: “Iniziativa giusta, servono azioni shock per sensibilizzare i cittadini”

“Milano è la capitale italiana dell’Aids, occorre parlarne e fare più prevenzione”

Milano, 5 aprile 2016 - “Contro l’aids servono azioni forti e campagne shock: bisogna far aprire gli occhi e smuovere le coscienze dei cittadini, per cui ogni strumento che va in questa direzione è utilissimo. La campagna di Convivio è volutamente provocatoria e ha lo scopo di far parlare della malattia e tenere alta l’attenzione su un problema che negli ultimi tempi è stato troppo spesso sottovalutato” E’ quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) in merito alle polemiche suscitate dalla campagna “L’Aids è di moda” lanciata da Convivio Milano per raccogliere fondi a favore di Anlaids Lombardia.

Cecchetti nei mesi scorsi ha promosso diverse iniziative per sensibilizzare i cittadini sull’aids, tra cui l’illuminazione della facciata del Pirellone con la scritta “Stop Aids” e la diffusione di preservativi dell’asl Milano con la Rosa Camuna, simbolo della Lombardia.

Oggi il primo alleato dell’aumento delle infezioni da HIV – continua Cecchetti - è proprio chi evita di parlarne o pensa che il problema non esista e appartenga ormai al passato. Magari fosse così: il problema c’è e va affrontato al più presto perché i casi di infezione da Hiv sono in aumento, anche e soprattutto tra i giovani eterosessuali che non conoscono fino in fondo i rischi derivanti dall’avere rapporti non protetti. Milano – sottolinea Cecchetti - con 12mila sieropositivi accertati è oggi la capitale italiana dell’Hiv, con un’incidenza di nuove infezioni paragonabile a realtà come New York, mentre in Lombardia sono curati quasi un quarto dei pazienti presenti su tutto il territorio nazionale. Di tutto ciò se ne parla troppo poco e non si fa un’adeguata prevenzione. Serve maggiore coraggio da parte di tutti, istituzioni in primis, per aumentare le misure di prevenzione e informare i cittadini su questo virus che, nel silenzio generale, sta tornando in modo preoccupante