Covid - Cecchetti (Lega): "Mai chiesto blocco test rapidi, valutiamo querela"
Rho, 11 nov - "La Lega non ha mai chiesto il blocco in Lombardia dei test rapidi anti Covid. Chi afferma il contrario non sa di cosa parla oppure mente sapendo di mentire. In ogni caso, ci riserviamo sin d'ora di querelare chiunque intenda attribuirci la paternità di questa follia”.
Lo dichiara il vicecapogruppo della Lega alla Camera, Fabrizio Cecchetti.
"Un conto è la normale dialettica politica, per quanto aspra e accesa possa essere, un altro - sottolinea Cecchetti - è diffamare l'avversario a mezzo stampa. Se gli esponenti di Leu avessero avuto la pazienza di leggere bene l’interrogazione alla quale fanno riferimento, si sarebbero accorti subito che innanzitutto è stata presentata non oggi, ma nello scorso aprile, durante la prima ondata della pandemia. E soprattutto che con quell'atto la Lega chiedeva semplicemente al ministro della Salute se vi fossero tutte le garanzie cliniche e scientifiche sui test rapidi. Con la salute non si scherza. E visto che la Lega non scherza, ricordo che al ministro Speranza – guarda caso anch’egli di Leu – avevamo semplicemente chiesto: 1) Di verificare se i laboratori di analisi fossero in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente e se avessero utilizzato test validati sul piano tecnico scientifico; 2) se i laboratori avessero impiegato personale medico in possesso dei requisiti sul piano professionale e deontologico; 3) di adottare ogni iniziativa per assicurare il coordinamento tra i vari livelli territoriali e le autorità competenti.
In altre parole, abbiamo chiesto solo verifiche. Nessuno stop.
Se poi Leu e altri ben pensanti intendono sindacare anche sulla prerogativa e la libertà dei parlamentari di presentare un’interrogazione al governo per sapere come stanno le cose su un determinato argomento – e non di bloccare qualcosa -, abbiano almeno il coraggio di dirlo apertamente loro ai loro (pochi) elettori”.
Lo dichiara il vicecapogruppo della Lega alla Camera, Fabrizio Cecchetti.
"Un conto è la normale dialettica politica, per quanto aspra e accesa possa essere, un altro - sottolinea Cecchetti - è diffamare l'avversario a mezzo stampa. Se gli esponenti di Leu avessero avuto la pazienza di leggere bene l’interrogazione alla quale fanno riferimento, si sarebbero accorti subito che innanzitutto è stata presentata non oggi, ma nello scorso aprile, durante la prima ondata della pandemia. E soprattutto che con quell'atto la Lega chiedeva semplicemente al ministro della Salute se vi fossero tutte le garanzie cliniche e scientifiche sui test rapidi. Con la salute non si scherza. E visto che la Lega non scherza, ricordo che al ministro Speranza – guarda caso anch’egli di Leu – avevamo semplicemente chiesto: 1) Di verificare se i laboratori di analisi fossero in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente e se avessero utilizzato test validati sul piano tecnico scientifico; 2) se i laboratori avessero impiegato personale medico in possesso dei requisiti sul piano professionale e deontologico; 3) di adottare ogni iniziativa per assicurare il coordinamento tra i vari livelli territoriali e le autorità competenti.
In altre parole, abbiamo chiesto solo verifiche. Nessuno stop.
Se poi Leu e altri ben pensanti intendono sindacare anche sulla prerogativa e la libertà dei parlamentari di presentare un’interrogazione al governo per sapere come stanno le cose su un determinato argomento – e non di bloccare qualcosa -, abbiano almeno il coraggio di dirlo apertamente loro ai loro (pochi) elettori”.