l'Italia è in ginocchio: imprese, artigiani, commercianti e famiglie dimenticati dal governo!

l'Italia è in ginocchio. Imprese, artigiani, commercianti, ristoratori, professionisti, partite Iva e tante altre categorie sono a pezzi. Certo, non è una novità. La grave crisi economica innescata mesi fa dalla pandemia da Covid-19 è sotto gli occhi - e soprattutto nelle tasche - di tutti. La notizia, purtroppo, è un'altra: della disperazione del nostro Paese al governo Conte non importa un fico secco. Lo dimostra il fatto che per l'esecutivo sostenuto da PD, 5S, Renzi e Leu la priorità assoluta non è salvare l'Italia dal baratro; non è fare in modo che il tessuto produttivo si rimetta in piedi; non è cancellare le tasse o incentivare il mercato del lavoro; non è ridare ossigeno ad aziende, famiglie, cittadini; non è garantire a tutti gli studenti il ritorno a scuola. No. Per il governo Conte la priorità assoluta è cancellare i decreti Salvini: quelli che avevano salvato l'Italia dall'invasione di immigrati clandestini e tirato il freno a mano a scafisti e trafficanti di esseri umani.
Mentre fuori dal Palazzo ci sono lavoratori disperati, imprese sull’orlo della chiusura, il governo preferisce discutere di come consentire agli immigrati irregolari di entrare liberamente nel nostro Paese. In altre parole, di come far ripartire la mangiatoia sull’immigrazione clandestina, favorire le solite cooperative della finta accoglienza. Con quello che non a caso è stato ribattezzato “Decreto Clandestini”: un mostro giuridico. E’ bastato solo annunciarlo et voilà: impennata delle domande di asilo (+183%). Ma cosa prevede questo decreto scellerato? Parificazione tra richiedenti (attenzione: “richiedenti” non significa “aventi diritto”) e rifugiati. Dimezzamento del periodo di trattenimento nei centri permanenti con inevitabile riduzione dei rimpatri. Meno espulsioni e più permessi di soggiorno. Cancellazione delle super multe alle ong. Impossibilità di confiscare e sequestrare le loro navi anche se il loro ingresso nelle nostre acque territoriali non è consentito. Nessuna sanzione a certi comandanti alla Carola Rackete. Ve la ricordate? E’ quella che speronò addirittura una motovedetta della nostra Guardia di Finanza pur di attraccare. E poi, la follia: i clandestini potranno anche svolgere attività di utilità sociale (cosa finora prevista solo per i titolari di protezione internazionale) e non potranno essere espulsi se si dichiarano gay o trans (quando nel diritto internazionale è già prevista la tutela e la garanzia dell’orientamento sessuale). Saranno aumentati nuovamente i rimborsi per ogni migrante irregolare ospitato nelle strutture di accoglienza italiane. Si tornerà ai famosi 35 euro al giorno per immigrato irregolare. Salvini, come Ministro dell’Interno, aveva tagliato i rimborsi passando da 35 euro fino ad un minimo di 19 euro per ogni immigrato ospitato. Ricordo che dal 1° gennaio 2020 ad oggi sono stati già registrati quasi 33mila sbarchi. Nel 2019, durante la piena operatività del Ministro Salvini, gli sbarchi sono stati invece 9.900. Nel 2017 circa 115mila. Nel 2016 quasi 200mila.
Con la Lega al governo e con il ministro Salvini queste cifre sono scese del -91% rispetto al 2017 e del -56% rispetto al 2018.
I numeri non mentono. Di fronte a tutto questo, valeva la pena paralizzare la Camera per oltre una settimana con un decreto clandestini di cui non si sente affatto bisogno? Valeva la pena rubare tempo prezioso alle vere priorità del Paese: salute, economia, lavoro? Valeva la pena ignorare il grido di dolore di imprese, lavoratori, famiglie, cittadini?
Ecco la differenza: la sinistra pensa al business degli immigrati, la Lega agli italiani.

Fabrizio Cecchetti
Deputato e vicecapogruppo vicario del gruppo Lega Salvini Premier