Lombardia, forze politiche in campo per la democrazia partecipativa, Cecchetti: “Lombardia è partecipazione, riavviciniamo i cittadini alle istituzioni”

Oggi al Pirellone discusse diverse proposte per aumentare la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali della Regione Lombardia

Milano, 27 febbraio 2017 – “Lombardia è partecipazione. Vogliamo essere anche in questo campo all’avanguardia e apripista a livello nazionale. Oggi parte un percorso che deve portare a riavvicinare i cittadini lombardi alla politica e alle istituzioni.” E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) durante il convegno “Cittadino Protagonista: democrazia partecipativa in Lombardia”, da lui promosso, ancora in corso al Pirellone.

Cecchetti è primo firmatario di una proposta di legge regionale sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza che ha lo scopo di facilitare le procedure per la presentazione di proposte di iniziativa popolare, garantire tempi certi per la discussione in commissione ed eliminare alcuni ostacoli che rendono attualmente difficoltoso l’approdo di proposte popolare all’esame del Consiglio regionale. Con questa proposta verrà inoltre istituito il “Portale regionale per la partecipazione popolare”.

“Con l’istituzione di un portale online per la partecipazione – ha spiegato Cecchetti - i lombardi potranno sottoscrivere proposte di legge e referendum, interagire con l’amministrazione ed esprimersi su tematiche regionali utilizzando petizioni, suggerimenti, forum e sondaggi certificati. In questo modo il cittadino sarà parte integrante dei processi decisionali dell’amministrazione lombarda e i politici regionali potranno sondare l’umore della popolazione e recepire proposte e suggerimenti in tempo reale, migliorando la qualità delle leggi e degli atti amministrativi.”

“Occorre anche iniziare – ha continuato Cecchetti – una revisione dello Statuto d’Autonomia per ampliare la possibilità di partecipazione dei cittadini. Nei prossimi giorni presenterò una  proposta per abbassare a 50mila il numero di firme necessarie per chiedere l’indizione di un referendum abrogativo regionale (oggi ne servono 300mila), diminuire il quorum per validare il referendum, rendere più facile la convocazione di un referendum consultivo e infine introdurre il concetto di referendum propositivo.

La politica regionale – ha concluso Cecchetti - deve affrontare seriamente queste tematiche e arrivare a renderle realtà entro l’estate, facendo così diventare la Lombardia un vero e proprio laboratorio di partecipazione, in cui i cittadini siano coinvolti in tutto e per tutto nella vita e nelle decisioni della nostra istituzione.”